Scultura raffigurante la sola parte superiore del corpo rappresentato.
Motivo ornamentale a forma di teschio di bue talvolta adorno di nastri, foglie e fiori, alternato a festoni. Spesso adorna le metope dell’ordine dorico.
Scultura in bronzo di piccole dimensioni.
Figlia di Brise, chiamata anche Ippodamia, prima di divenire la schiava di Achille era stata moglie di Minète, re di Cilicia. Nella disputa scoppiata tra Agamennone e Achille, quest’ultimo dovette rassegnarsi a cederla agli araldi dell’Atride.
Padre di Briseide, sacerdote di Apollo nella città di Lirnesso saccheggiata dai Greci durante la guerra di Troia.
Figli gemelli di Borea, Calaide e Zete. Sono geni dei venti, la cui caratteristica principale è la rapidità. Presero parte alla spedizione degli Argonauti.
Figlio di Astreo e di Eos, è il dio del Vento del Nord. Appartiene alla stirpe dei Titani, gli esseri che personificano le forze del elementari della natura. Lo si rappresenta come un demone alato, di grandissima forza fisica, barbuto e vestito con una corta tunica increspata.
Figlia del gigante Pallante e di Stige, è la personificazione della “Violenza”. Ha per sorella Nike (“la Vittoria”), Zelo (“l’Ardore”) e Crato (“il Potere”). Con loro accompagna sempre Zeus. Aiutò ad incatenare Prometeo sul Caucaso.
Eroe vissuto alla corte di Preto, re di Argo, famoso per l’uccisione della mostruosa Chimera, impresa in cui riuscì grazie all’aiuto di Atena e del cavallo alato Pegaso. A causa della sua superbia ed arroganza, si spinse con il suo destriero fino all’Olimpo, ma venne spinto giù dagli dei.
Moglie di Filemone, un umile contadino, che ospitarono cordialmente Zeus ed Ermes, i quali viaggiavano in incognito per le contrade della Frigia, trovando corruzione e selvaggia inospitalità.