Edificio con otto colonne sulla facciata.
Termine con cui i Greci indicavano conchiglie, frammenti calcarei, cocci di anfora, su cui si incideva o scriveva con inchiostro utilizzandoli come materiale scrittorio estremamente economico. In Grecia si usavano anche per votare.
Tre ninfe dell’Arcadia che, per essere state tra le molte nutrici attribuite a Zeus, furono da lui tramutate in orse.
Figlio di Irieo e di Euriale, gigante e cacciatore amato da Aurora, si innamorò di Artemide, che osò sfidare nel lancio del disco; superatala, la inseguì per farle violenza. Nell’impeto della corsa, però, uno scorpione lo punse e morì.
Mitico cantore greco, tanto abile nel suonare la lira da incantare l’intera natura. Figlio di Eagro e di una musa, sposò la ninfa Euridice; alla sua morte scese negli inferi e grazie al suo canto ottenne di riportarla tra i vivi a condizione di non voltarsi a guardarla prima di giungere sulla terra.
Figlio di Agamennone e Clitennestra destinato a diventare matricida per vendicare la morte del padre, ucciso da Clitennestra, con l’aiuto dell’amante Egisto.
Figlie di Nereo e di Doride, erano le Ninfe dei monti e delle colline, assegnate da corteo ad Artemide che, amante della caccia, frequentava spesso i luoghi abitati da loro, dalle Driadi e dalle Amadriadi.
Figlie di Zeus e di Temi, che facevano da seguito ad Afrodite, al Sole, ad Era e ad Atena. Esse simboleggiavano l’ordine della natura nell’alternarsi delle stagioni.
Complesso di norme costruttive dell’architettura classica risultante dalla combinazione delle membrature fondamentali secondo norme precise o canoni stilistici. Tre sono gli ordini principali greci: dorico, ionico e corinzio.
Nel teatro greco, lo spazio circolare dove si svolgeva l’azione del coro. Successivamente forma sempre più semicircolare