DEMETRA (Δημηθηρ)

Demetra era nata dall’unione di Crono con Rea. Dea della terra, si narrava in alcuni luoghi che Demetra fosse stata rapita e sposata a Poseidone, dio dell’elemento acqueo, indispensabile alla vegetazione. La dea benefica percorse le incolte terre ed insegnò agli uomini a coltivare le messi non contenta di rivelarsi agli umili abitanti dei campi per spiegare loro i riti dell’arte agraria, Demetra educò l’eroe Trittolemo, e confidatigli i segreti dell’aratura e della semina, lo spedì per il mondo, sopra un carro alato, tirato da dragoni, affinché diffondesse l’amore per le fatiche piene di ricompense della coltivazione. Questo dio-eroe fondò Eleusi, ed istituì le feste a Demetra, che si chiamavano Eleusine e che celavano solenni ed inviolabili misteri. Demetra aveva una figlia, Persefone. Ade, re dei morti, emerso all’improvviso col suo carro, mentre la bellissima fanciulla raccoglieva fiori vicino alla fonte Aretusa, la rapì. Demetra disperata si mise alla ricerca della figlia, per nove giorni non mangiò e non bevve, facendo risuonare l’aria dei suoi lamenti. Apollo, il dio del sole, le rivelò la buia sede in cui si trovava la fanciulla, divenuta ormai regina dei morti. Allora Demetra discese negli inferi, ma le fu impedito l’accesso. Indignata, colpì la terra di una terribile maledizione che rese sterili le zolle, secche le verdure e fece cadere morti i buoi che aravano i solchi. Zeus, temendo che la razza umana potesse morire, intervenne mandando Ermes, il messaggero degli dei, da Ade per ottenere la restituzione della ragazza. Ade accettò a lasciare che Persefone per il futuro vivesse con la madre durante otto mesi l’anno, mentre per gli altri quattro mesi ritornasse negli Inferi. Demetra esultante di gioia, ridonò alla terra i suoi frutti e i fiori.

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