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Divinità dell’oltretomba

PERSEFONE

Persefone era la dea degli Inferi e la compagna di Ade, nonché figlia di Zeus e di Demetra. La leggenda vuole che di lei si innamorò follemente il signore dell’oltretomba, il quale la rapì mentre ella stava raccogliendo dei fiori, con alcune ninfe, nella pianura di Enna, in Sicilia. Questo rapimento avvenne con la complicità di Zeus, mentre Demetra era assente. Quando la madre scoprì della scomparsa della figlia, attraversò tutta la Grecia per trovarla. Alla fine Zeus ordinò ad Ade di restituire Persefone a Demetra; questo, però, non fu più possibile. La giovane, infatti, aveva mangiato un chicco di melagrana, che la legava per sempre al mondo dei morti. Per alleviare la situazione, Zeus decise che Persefone avrebbe diviso il proprio tempo fra il mondo sotterraneo e il mondo terreno.

CARONTE

Caronte era un genio degli Inferi. A lui spettava il compito di traghettare le anime dei morti attraverso le paludi dell’Acheronte, fino all’altra riva del fiume. Come compenso, i morti dovevano pagare un obolo. Per questo motivo, si era soliti porre sugli occhi dei defunti o sulla bocca una moneta, al momento della sepoltura. Caronte veniva rappresentato come un vecchio bruttissimo, con una barba irsuta e grigia, un mantello lacero ed un cappello rotondo. Lui dirigeva la barca ma non remava: lo facevano le anime. Caronte aveva un atteggiamento autoritario e brutale.

TANATOS

Tanatos era raffigurato come un uomo alto e con la barba, personificazione della Morte. Omero, nell’Iliade, lo definiva fratello del Sonno (Ipno); non era legato ad un vero e proprio mito.

ECATE

Ecate è una figura alquanto misteriosa, nota più dalle sue funzioni ed attributi, piuttosto che dalle leggende legate al suo intervento. Nacque da Asteria e Persete e discendente in linea diretta dalla generazione dei Titani. Indipendente dalle divinità olimpiche, Zeus, però, le aveva conservato i suoi antichi privilegi, accrescendoli. Veniva considerata come la dea delle apparizioni notturne e degli spettri paurosi. Appariva ai maghi e alle streghe con una torcia in ogni mano, o anche sotto forma di animali: cagna, lupa, giumenta ecc. A lei si fa risalire l’invenzione della stregoneria. Come maga, Ecate sovrintendeva ai crocicchi, che erano i luoghi di magia per antonomasia. Vi si innalzava la sua statua, sotto forma di una donna con tre corpi oppure con tre teste. Queste statue erano frequenti nelle antiche campagne e vi si deponevano ai loro piedi delle offerte.

LE ERINNI

Le Erinni erano delle divinità violente, nate da gocce di sangue di cui venne impregnata la terra a seguito della mutilazione di Urano. Erano le più antiche divinità del pantheon greco e forze primitive, che non riconoscevano l’autorità degli dei di generazione più giovane. Erano tre: Aletto, Tisifone e Megera. Le Erinni erano rappresentate come geni alati, i cui capelli erano intrecciati da serpenti. Tenevano in mano torce o fruste. Una volta che si impadronivano della loro vittima, la facevano impazzire, torturandola. La loro dimora era l’Erebo. Inoltre, le Erinni erano concepite come divinità dei castighi infernali.



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