L’Olimpo si ergeva sulle cime dell’Olimpo, il più alto monte della Grecia. Non era visibile ad occhio umano, a causa della grande altezza della montagna e del mantello di nubi sempre disteso su quelle vette. Il palazzo degli Dei si elevava su bastioni formidabili. Ciascuna divinità aveva la sua reggia vasta come una caverna e luminosa come un diamante. Nel centro di quell’insieme di splendide regie si apriva la sala dove gli Immortali sedevano a banchetto intorno a Zeus, signore del mondo, bevendo nettare e mangiando in piatti d’oro l’ambrosia che dissipava la morte. A destra di Zeus sedeva la sua sposa Era. Poi venivano Poseidone, Ermes, Apollo, Ares Dioniso e Efesto. A sinistra sedevano le dee: Afrodite, Artemide, Atena, Demetra e Estia. Nell’Olimpo la vita trascorreva piena di serenità e d’oblio. Talvolta sorgeva Apollo, dio della luce, ad estasiarli con la cetra, a cui rispondevano le nove Muse in coro, celebrando le imprese, gli amori e le gioie degli Eterni. Poi calava la notte e gli Dei, rientrati nei loro appartamenti, ricadevano preda delle loro passioni. Ripensavano alle discordie, agli accesi desideri e agli interventi nelle questioni terrene.